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Cosa è incluso
Tour di Cuba con il 1 maggio per assistere alla festa dei lavoratori in Plaza de la Revolucion
«Cuba non è solo mare e sole,
Cuba è musica, storia, natura, arte, folklore,
un popolo allegro e cordiale,
Cuba si riconosce negli occhi della sua gente, nei sorrisi dei suoi bambini,
nelle mani dei vecchi che suonano la chitarra,
il tamburo o fumano un sigaro…»
Oltre 1 milione di persone sfileranno il 1 Maggio nella Plaza de la Revolucion dell’Havana(ma in tutte le città e villaggi e piccoli paesi si manifesta con grande entusiasmo),e noi saremo li per assistere a questo EVENTO UNICO AL MONDO ormai, in quanto Cuba è forse la versione più dolce del “socialismo reale”, dal momento che ormai esistono solo paesi ex comunisti, pertanto un occasione davvero da non perdere, in quanto anche a Cuba stanno avvenendo cambi di vita molto rapidamente e tutto questo è destinato a sparire prima o poi.
La chiave del Golfo; così fu definita Cuba dai colonizzatori spagnoli per la sua posizione strategica. Posta all’imboccatura del Golfo del Messico, in un punto dove convergono le tre Americhe, questa lunga e affusolata isola, la più grande dei Caraibi, dista solo 180 chilometri dalla Florida, 210 dal Messico, 140 dalla Jamaica e 70 da Haiti e Santo Domingo. Cuba con i suoi 114.097 kmq si allunga da ovest ad est in un semicerchio di circa 1.250 km ed è un ponte naturale fra l’universo anglosassone e quello latino. Cuba è circondata da più di 1500 tra isole e isolotti (i cayos), che formano quattro arcipelaghi: Canarreos, Colorados, Giardini del Re e Giardini della Regina. L’isla de la Juventud (2.200 kmq) cui Stevenson si ispirò per l’isola del tesoro, è la più grande tra le isole minori. Pianure, savane e distese erbose, ricche di palme, piantagioni di canna da zucchero e di tabacco si alternano alle regioni montagnose: la sierra de Los Organos nella regione occidentale, la sierra de l’Escambray nella regione centrale e la sierra Maestra nella regione orientale. “Terra più bella che occhio umano abbia mai visto” scrive di Cuba Cristoforo Colombo nel suo libro di bordo, quando vi approda il 24 ottobre 1492, convinto ancora di trovarsi in una provincia lontana dell’Asia. Solo 17 anni dopo, i 3.500 chilometri del perimetro di La Juana, (così l’aveva battezzata Colombo) vengono interamente circumnavigati da Sebastiàn de Ocampo e l’isola di Cuba trova il proprio posto nelle carte geografiche. Dal quel momento fino ad oggi Cuba ha visto avvicendarsi colonizzazioni, in un susseguirsi di eventi storici che hanno contribuito a formare quello che è oggi il patrimonio culturale ed umano di questo paese.
A spasso per la Isla Grande Cuba riconosciuta da molti per la bellezza delle sue spiagge e per la mitezza del suo clima è un paese ricchissimo di risorse naturali e culturali: per questa ragione a Cuba è ancora possibile esplorare barriere coralline, tra le più belle ed incontaminate dei Caraibi e visitare l’intero arcipelago, un paradiso naturalistico, dove ogni singolo elemento concorre alla conservazione dell’habitat. Ricordare la ricchezza della flora costituita da oltre 6000 specie di piante superiori, per oltre il 50% specie autoctone ed alcune delle quali vere e proprie curiosità botaniche, significa considerare Cuba come un incredibile giardino. Le montagne ed il paesaggio rurale contribuiscono a dare varietà all’isola di Cuba. Buona parte del suo territorio è di origine carsica, per cui si ritrovano abbondanti sorgenti o pozze di acqua fresca e pura oltre a grandi grotte che costituiscono una appetitosa curiosità speleologica. Anche la fauna offre specie uniche al mondo soprattutto uccelli e pesci. Al centro dei due continenti americani, Cuba rimane la tappa obbligata per centinaia di specie migratorie. Alla bellezza della natura si unisce la storia che ha lasciato in questi luoghi la più importante testimonianza dell’epoca della colonizzazione spagnola e delle successive conquiste da parte di varie potenze dell’epoca. Cuba è ospitale grazie allo straordinario sviluppo alberghiero e turistico che si è prodotto in questi ultimi dieci anni, non senza trascurare la salvaguardia dell’ambiente. I tour proposti, con la presenza di una guida locale che parla italiano, offriranno l’opportunità di conoscere i vari aspetti del paese.
“La vita è un viaggio, viaggiare è vivere due volte”
1° giorno: ROMA – HAVANA – 21.04
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e partenza con volo di linea per l’Havana via Madrid. Pasti e intrattenimento a bordo. All’arrivo assistenza in aeroporto, trasferimento in hotel e sistemazione nelle camere riservate.
Possibilità di un primo approccio personale con l’Havana. Pernottamento in hotel.
2° giorno: HAVANA – CIENFUEGOS – TRINDAD – 22.04
Prima colazione in hotel e partenza di mattino presto alla volta di Cienfuegos, soprannominata la “Perla del Sur”. Visita del Teatro Terry, del centro storico, e del Palazzo di Valle dove sarà servito il pranzo.
Nel pomeriggio continuazione del viaggio fino a Trinidad.
Arrivo. Sistemazione in hotel e cena.
E’ prevista l’esibizione di un gruppo musicale locale in ESCLUSIVA per I Viaggi di Giorgio.
3° giorno: TRINDAD – 23.04
Colazione in hotel, inizio della visita di Trinidad, uno dei primi insediamenti spagnoli (1514). Secondo il diario di uno dei marinai di Cristoforo Colombo, il tratto di costa, situata nella parte sud-occidentale della provincia di Sancti Spiritus, fu avvistato per la prima volta nel 1494 ma, di fatto, il primo insediamento spagnolo vi sorse solo nel dicembre del 1513. Nel corso dei secoli vari avvenimenti crearono situazioni di prosperità o di declino di Trinidad; la sua prosperità raggiunse l’apice tra il 1830 e il 1840, poi iniziò il declino. All’inizio del Novecento gli Stati Uniti avevano acquisito il dominio economico di Trinidad: gran parte della terra apparteneva a cittadini stranieri, la disoccupazione dilagava e molti lavoratori furono costretti ad abbandonare la regione poiché solo una parte ridotta della terra coltivabile era stata, di fatto, destinata alla produzione. Solo intorno agli anni Cinquanta, dopo la costruzione delle strade principali tra i capoluoghi di provincia di Sancti Spiritus, la città vide le proprie sorti mutare lievemente grazie all’arrivo del turismo, incoraggiato dalla costruzione di un piccolo aeroporto e dalla realizzazione di strutture di ricettività. Tale breve periodo di prosperità fu interrotto dalla Rivoluzione castrista che terminò nel 1959. Proprio la Sierra del Escambray, nei pressi di Trinidad, fu per cinque anni la base dei controrivoluzionari sostenuti dagli Stati Uniti, la guerriglia, che proseguì fino al 1965, causò numerose vittime fra la popolazione locale e il processo di ricostruzione richiese ben due decenni.
Trinidad raggiunse l’attuale importanza quando il suo centro storico e la vicina Valle de los Ingenios furono dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1988.
Visita del centro storico a piedi, iniziando dal Museo Romantico. Dopo la visita , è necessaria una breve sosta per un profondo respiro (la visita di qualsiasi Museo del mondo richiede sempre uno sforzo di attenzione non indifferente, ma il visitarlo è assolutamente necessario se si vuole conoscere e capire la storia, l’arte, la cultura e la vita della civiltà del Paese che si visita) per ritornare nella realtà del momento, quindi è una buona idea andare a sorseggiare un aperitivo o un cocktail a la Canchànchara, uno dei bar/taverna migliori per la musica dal vivo, con un gruppo che suona in un lungo cortile, con il tetto di legno di cedro e costeggiato da piccole panche. La specialità della casa è un cocktail a base di rum, miele, limone, acqua e ghiaccio. Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio si visiterà la torre Manaca Iznaga e, se salirete la torre di 42 metri, potrete godere della vista di tutta la valle de Los Ingenios. Una zona che fu, nel XVII e XVIII secolo, una delle più prospere di Cuba e che conserva sempre il suo splendore grazie alla coltivazione della canna da zucchero e alla sua successiva lavorazione per la produzione dello zucchero.
Ritorno in hotel, cena e serata a disposizione per visitare la Casa de la Trova in centro città.
4° giorno: TRINDAD – CAMAGUEY – 24.04
Colazione in hotel, partenza verso Camaguey transitando per la città di Sancti Spiritus che propone il suo piccolo e grazioso centro coloniale. Questa gradevole città, fondata nel 1514, è ricordata per l’elegante camicia guayabera, per il frutto chiamato Guayaba (Guava) e per un ponte a schiena d’asino molto caratteristico.
Arrivo a Camaguey, città, fondata nel 1515; il suo primo nome era Santa Maria de Puerto Principe.
E’ la città delle piazze e delle chiese barocche: ne conta oltre venti. Visita a piedi del centro di Camaguey, un piccolo gioiello di architettura coloniale: la Cattedrale, la Chiesa di Nuestra Señora de la Merced, Plaza San Juan de Dios e la Chiesa dello stesso nome.
Sistemazione e cena in hotel.
5° giorno: CAMAGUEY – SANTIAGO DE CUBA – 25.04
Dopo la prima colazione, partenza mattina presto per Santiago di Cuba. Lungo il percorso visita di Bayamo, la seconda città fondata a Cuba dai coloni spagnoli nel 1513, è una delle città più antiche di Cuba e conserva praticamente intatte le tradizioni del popolo cubano.
Pranzo in ristorante.
Si prosegue per la città di Santiago di Cuba. Lungo il percorso visita della Basílica Santuario Nacional de Nuestra Señora de la Caridad del Cobre proclamata patrona di Cuba nel 1916 da papa Benedetto XV. La devozione alla Virgen risale al 1606 quando tre pescatori, Juan Morteno, creolo di dieci anni, accompagnato dai fratelli indio Rodrigo e Juan de Hoyos, trovarono una statuetta di legno alta circa sessanta centimetri che galleggiava nelle acque della Bahia de Nipe, nella costa nord occidentale di Cuba, con incise le parole “Virgen de la Caridad”. Dopo il ritrovamento, l’immagine sacra fu portata presso il centro minerario di El Cobre (cobre in spagnolo significa rame) dove, nel 1684, fu costruito un santuario per ospitare la statua, che rappresenta la Madonna con in braccio il Bambino Gesù che sorregge il globo terrestre.
Arrivo. Sistemazione e cena in hotel.
6° giorno: SANTIAGO DE CUBA – 26.04
Colazione. Itinerario attraverso la seconda città di Cuba per importanza, Santiago di Cuba scrigno di storia e musica, “Capitale” dell’oriente e Culla del Son e della Rivoluzione Cubana.
Si visiteranno tre le altre cose, il cimitero dove è stato sepolto, insieme agli altri eroi di Cuba, Fidel Castro. All’arrivo si inizia la visita di questa città splendida e travolgente, il vero faro dell’Oriente del Paese.
Al di fuori dell’Avana, in tutta Cuba non troverete un’altra città tanto caratteristica e festosa. Cresciuta intorno a una baia dai fondali profondi e coronata da montagne, Santiago è considerata la città più caraibica del Paese, per lo stile di vita degli abitanti e per la mescolanza di razze che la caratterizzano. I primi schiavi dell’Africa occidentale arrivarono proprio qui, e oggi la città conta una percentuale di popolazione di colore più alta che qualsiasi altra parte di Cuba. La cultura afrocubana, con la sua musica, i miti e i rituali, affonda le radici in questa terra, che seppe assorbire anche i successivi contributi dei coltivatori di caffè francesi approdati a Santiago nel XVIII secolo per sfuggire alla rivoluzione di Haiti. Le strette viuzze che percorrono disordinatamente il quartiere coloniale risuonano giorno e notte del ritmo degli strumenti a percussione e del suono dei fiati: per il santiaguero la musica è un elemento vitale. Si inizieranno le visite dal Cuartel Moncada, la caserma a cui Fidel Castro e i suoi compagni diedero l’assalto il 26 luglio 1953; un luogo da vedere assolutamente, se non altro per il posto che occupa nella storia di Cuba. Situato in posizione strategica, in vista delle montagne circostanti, l’edificio ocra e bianco, sormontato da una vistosa merlatura, è punteggiato dai fori dei proiettili esplosi dagli uomini di Castro durante il loro assalto, assalto che poi fallì. A suo tempo, Fulgencio Batista aveva dato ordine che fossero chiusi, ma quasi ossessivamente Fidel, una volta giunto al potere, li fece riaprire uno per uno, usando addirittura delle fotografie per assicurarsi che i nuovi fori fossero praticati il più possibile in corrispondenza di quelli originali. Nel 1960 Castro diede anche l’ordine di chiudere la caserma, destinando parte dell’edificio a scuola. All’interno ha sede anche il Museo 26 de Julio, non privo d’interesse in quanto narra la storia dell’attacco. Tra i monumenti più significativi di Santiago, El Castillo del Morro San Pedro de la Roca, è una gigantesca fortezza in pietra, progettata dall’ingegnere militare italiano Giovanni Battista Antonelli. Chiamata con il nome del governatore di Santiago del tempo, ma indicata di solito come El Morro, la fortezza fu costruita tra il 1633 e il 1639 come baluardo contro le scorrerie dei pirati. Tuttavia, nonostante il suo aspetto massiccio e apparentemente inattaccabile, con un pesante ponte levatoio gettato su un profondo fossato, spesse mura in pietra disposte a formare una sequenza di angoli acuti e, all’interno, vaste piazze d’armi con cannoni puntati verso il mare, il Castillo si dimostrò del tutto inaffidabile, tanto che nel 1662 il pirata inglese Christopher Myngs, trovandolo inaspettatamente sguarnito, potè lanciarsi in un riuscito attacco a sorpresa. El Morro ospita anche il Museo della Pirateria che descrive le scorrerie dei pirati abbattutesi su Santiago durante il XVI secolo, a opera in particolare dello spietato bucaniere francese Jacques de Sores e del più famoso pirata inglese Henry Morgan.
Faremo il pranzo in ristorante esclusiva de I Viaggi di Giorgio collocato nei pressi della fortezza, in splendida posizione sulla baia.
Nel pomeriggio, passeggiata nel centro storico di Santiago, la Cattedrale, il museo Bacardi, il museo del Carnevale, la Piazza Mayor ecc.ecc.
Cena e pernottamento in hotel.
7° giorno: SANTIAGO DE CUBA – JARDINES DEL REY – 27.04
Dopo la prima colazione in hotel lasciamo Santiago de Cuba in direzione della zona dei Cayos Jardines del Rey.
Non si può venire a Cuba e non visitare questi atolli, unici al mondo.
Tra le varie destinazioni vacanziere troviamo le Isole Cayos, che si affacciano sull’Oceano Atlantico e sono sicuramente il fiore all’occhiello del turismo locale. Veri e propri paradisi naturali scavati dalle correnti dove l’acqua chiara e la sabbia bianchissima rappresentano il paesaggio ideale per chi è alla ricerca di natura e relax.
Ubicato nella parte centro settentrionale di Cuba, l’Archipiélago de Sabana-Camagüey (Arcipelago di Sabana-Camagüey), più noto come Jardines del Rey, è uno degli angoli più incredibili dei Caraibi per alcuni dei suoi isolotti più famosi.
L’arcipelago Jardines del Rey (Giardini del Re) riceve il suo curioso nome durante l’epoca coloniale. Dal 1514 e 1514, gli spagnoli comandati da Don Diego Velázquez battezzarono così l’arcipelago in onore del monarca Ferdinando il Cattolico e in contrapposizione alle altre isole più meridionali, già rinominate Jardines de La Reina (Giardini della Regina) in onore della regina Isabella la Cattolica. Inoltre, l’arcipelago è stato ancor prima oggetto di contesa tra pirati e corsari o il luogo in cui si sono insediati gruppi di pescatori. Il suo ruolo dagli anni ‘80 è stato quello di svilupparsi come uno dei più potenti centri di accoglienza turistica dell’isola.
Hanno saputo combinare in maniera esemplare il turismo crescente con la conservazione ambientale. Ciò si riflette nelle sue spiagge incontaminate e nella sua biodiversità, ma anche nell’edilizia. Il Pedraplén, è una strada che collega l’arcipelago con l’isola principale di Cuba e i piccoli isolotti tra loro. Questo capolavoro di ingegneria è stato realizzato tenendo conto delle correnti marine e cercando di ridurre l’impatto ambientale.
Arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate. Tempo libero.
TRATTAMENTO ALL INCLUSIVE in hotel 5*****L
8° giorno: JARDINES DEL REY – 28.04
Intera giornata a disposizione per godere di questo mare unico in tutta Cuba, trattamento ALL INCLUSIVE IN HOTEL.
Cayo Jardines del Rey, si tratta dell’ultimo dei meravigliosi isolotti ai quali accedere attraverso il fantastico Pedraplén, la strada che attraversa le acque della Bahía de Buena Vista.
Questi incredibili isolotti,dispongono di spiagge paradisiache. Queste sono la principale ragione per la quale viene denominato frequentemente la “Rosa Blanca de los Jardines del Rey”, dato che in esse, troverai la combinazione di sabbia bianca e fine e acque cristalline, Qui potrai godere allo stesso modo in uno spazio naturale privilegiato.
Jardines del Rey è formato da un insieme di una decina di splendidi isolotti dalle sabbie bianche e acque cristalline, i famosi isolotti cubani.
Ognuno di essi possiede quelle meravigliose caratteristiche che sei solito vedere nelle cartoline e foto caraibiche, in cui l’acqua azzurra turchese e la sabbia fine quasi bianca creano un ambiente idilliaco. Tra i suoi isolotti si trovano alcuni dei più noti di tutta l’isola, come Cayo Santa María, Cayo Las Brujas, Cayo Ensenachos, Cayo Coco, Cayo Guillermo, Cayo Romano o Cayo Sabinal, uniti dai caratteristici pedraplenes.
L’attrazione principale, sia dell’insieme di isolotti che di ognuno di essi, sono le loro splendide spiagge paradisiache. In queste spiagge dall’aspetto incontaminato e dall’eccellente stato di conservazione potrai osservare la fauna marina. Tantissime specie innocue come i pesci colorati, le stelle marine e persino i delfini giocano molto vicini alla riva.
Potrete utilizzare gratuitamente le attività dell’hotel, come escursione in barca a vela e molto altro ancora.
Pernottamento in hotel e trattamento ALL INCLUSIVE.
9° giorno: JARDINES DEL REY – SANTA CLARA – HAVANA – 29.04
Dopo la prima colazione in hotel. Partenza per Santa Clara, una delle città più grandi e vivaci di Cuba ed è meta degli ammiratori di Che Guevara. Infatti, nella Plaza de la Revoluciòn, troneggia una massiccia statua in bronzo del Che rappresentato con la sua tipica tenuta militare e con il fucile in mano. Sotto il monumento, si trova il Museo Memorial a Guevara; incredibilmente piccolo, occupa un’unica sala ad U. Vi si trovano fotografie memorabili che partono da immagini del Che da bambino e proseguono documentando la sua vita in qualità di guerriero nella Sierra Maestra e di statista cubano durante i primi anni della Rivoluzione. Oltre una porta su cui campeggia la scritta ”Memorial” si raggiunge una sala dalle luci soffuse che ispira rispetto e reverenza commoventi.
La sala custodisce una fiamma perpetua ed è dedicata ai peruviani, boliviani e cubani morti con il Che in Bolivia, ciascuno dei quali è ricordato da un semplice ritratto in rilievo su pietra incastrato nelle pareti.
Visita della Piazza dove si trova il Mausoleo del Che. Visita al treno blindato. Pranzo in ristorante
Continuazione verso la Havana con sosta al quartiere “Fusterlandia” denominata così grazie alle opere dell’artista José Fuster.
L’arte dell’artista cubano José Fuster è “ingenua”, nel senso che usa forme infantili e rozze e colori brillanti nella sua composizione inesperta. Il suo lavoro è stato paragonato a quello di Picasso, un confronto che lo ha seguito in tournée di successo in tutta Europa. Dopo uno di questi tour in Europa, Fuster fu colpito dal desiderio di ricreare nella sua terra natia qualcosa come le opere pubbliche di Gaudi a Barcellona e quelle di Brâncuşi in Romania. Voleva mettere la sua realtà artistica nel suo ambiente reale, e cominciò nel suo stesso quartiere che con il tempo venne riconosciuto come Fusterlandia. Nel 1975, dopo essersi trasferito in una modesta casa di legno nel quartiere degradato di Jaimanitas fuori dall’Avana, Fuster decise di arredare il suo studio con mosaici colorati. Una volta fatto lì, chiese ai suoi vicini se poteva anche decorare le loro case e negozi. Alcuni accettarono la sua offerta e le creazioni di piastrelle crebbero. Nel corso di un decennio, gli ambulatori medici, le fermate degli autobus, le fontane, le panchine, le porte d’accesso e molto altro ancora furono avvolti dall’immaginazione stravagante di Fuster. Oggi, le sue opere d’arte rivestono il quartiere in un arcobaleno di strana, incantevole fantasia.
Il quartiere di Jaimanitas a pochi minuti dal centro di Avana era un’area economicamente depressa prima dell’arrivo di Fuster, e ora si è trasformata in un paradiso per artisti. I viaggiatori sono attratti dal luogo così poetico e singolare per ammirare il regno in crescita di Fuster, che ha ispirato una nuova generazione di artisti cubani arrivati da tutta l’isola.
Se avremo tempo inizieremo le visite dell’Havana partendo dal centro storico con Plaza de la Catredal, appena due isolati a nord-ovest di Plaza de Armas, è una delle piazze della città più coerenti dal punto di vista storico e architettonico. Perfettamente restaurata e gradevolmente raccolta, è chiusa su tre lati da una serie di palazzi nobiliari settecenteschi disposti in modo simmetrico. Una visita d’obbligo è alla Bodeguita del Medio. Questo frequentatissimo bar-ristorante deve la sua fama sia all’ambiente unico sia soprattutto al fatto che era uno dei locali preferiti da Ernest Hemingway e la sua solita ordinazione, un mojito, è diventata la specialità della casa. E’ sempre pieno di turisti, ma per un buon motivo, l’atmosfera è vivace e le pareti delle varie salette sono coperte di autografi, di messaggi scarabocchiati e di foto di avventori famosi. Abbiamo nominato il mojito, una bevanda al rum, quindi è d’obbligo andare a visitare il Museo del Ron situato nella Fondaciòn Havana club. E’ uno dei musei più appariscenti dell’Avana, vetrina della fiorente industria del rum cubano; tramite mostre interattive, un’elegante presentazione e un personale cordiale e disponibile, questo complesso turistico e culturale illustra vivacemente i quattro secoli di storia e le tecniche di produzione del liquore nazionale e rappresenta una delle poche esperienze museali moderne offerte dalla città (e….molto apprezzata dagli alcolisti !). La visita, che si snoda attraverso sale appositamente oscurate per ricreare l’atmosfera, ripercorre passo passo il processo di produzione del rum a partire dalla canna da zucchero, prevedendo tappe di approfondimento per ogni fase della distillazione di questo liquore ad alta gradazione alcolica. in alcune sale sono esposti diversi esemplari di macchinari storici e contemporanei, tra cui un trapiche, il torchio usato in epoca coloniale per spremere la canna da zucchero. tra gli effluvi provenienti dalle vasche di fermentazione della melassa, si potrà assistere alle fasi di distillazione e filtraggio e vedere le cantine stipate di botti e barili. A questo punto, siccome tutti i salmi finiscono in gloria…non perdete la speranza perché la visita si concluderà con l’offerta di una degustazione di rum per tutti (e questa è garantita, infatti la fondaciòn spera di vendere alcune bottiglie dell’ottimo liquore che poi potrete bere, una volta rientrati a casa, con i famigliari oppure regalare ad amici) in una ricostruzione perfettamente funzionante di un bar degli anni trenta. Sosta con mojto al hotel Nacional monumento nazionale cubano.
Sistemazione e cena in hotel.
10° giorno: HAVANA – VINALES – HAVANA – 30.04
Prima colazione in hotel. Partenza in bus alla volta di Valle de Viñales, la provincia più occidentale di Cuba dove si coltiva il miglior tabacco del mondo. Durante il viaggio sarà possibile ammirare vallate di palme reali (albero nazionale di Cuba). Sosta ad un belvedere Mirador de Los Jazmines Visita alla Casa del Veguero (coltivatore di tabacco) per conoscere le piantagioni di tabacco e la sua lavorazione.
Si prosegue con la visita del Murale della Preistoria. Pranzo in un ristorante locale.
Ritorno all’Avana e cena ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.
11° giorno: FESTA PLAZA DE LA REVOLUCION – 01.05
Sveglia molto presto per fare colazione in tempo utile per andare in Plaza della Rivoluzione: nei giorni normali questa piazza è un po’deludente, non essendo altro che una spianata di cemento ai cui lati sorgono la sede del Partito comunista cubano e altri edifici governativi.
Ma oggi è un giorno speciale perché è la Festa dei Lavoratori e questa festa a Cuba è molto sentita e festeggiata, quindi legioni di cubani convergono in questa piazza dai caseggiati di appartamenti delle periferie su autobus organizzati dallo Stato, sventolano bandiere, ascoltano i discorsi ai piedi del monumento a Martì e acclamavano Fidel mentre salutava la folla.
Pranzo in ristorante.
Per chi non fosse interessato ad assistere alla manifestazione del 1 maggio, possibile prevedere escursione diversa, come quella alla casa di Hemingway o altro.
Il Museo Ernest Hemingway trova sede a Finca Vigía, nella quale risiedeva il grande scrittore nord americano, situata sulla collina di San Francisco de Paula, un tranquillo quartiere del municipio di San Miguel del Padrón, nella provincia dell’Avana, Cuba.
Lo scrittore andò a vivere in affitto in questa casa nel 1939 e un anno più tardi l’acquistò e ci visse ininterrottamente fino a quando non tornò negli Stati Uniti, nel 1960. In questo luogo, Hemingway, scrisse buona parte delle sue opere Per chi suona la campana, Il vecchio e il mare e Isole nella corrente.
La casa si conserva esattamente come lo scrittore la lasciò. Lo scrittore lasciò la casa, i suoi trofei e tutto ciò che conteneva al “popolo cubano”; la casa è servita come stimolo per alcuni, inusuali mostre di collaborazione con gli Stati Uniti e Cuba. Nel 2002, fu testimone di un progetto finanziato dagli USA per la digitalizzazione dei documenti contenuti nella cantina della proprietà; nel maggio del 2006, vennero inviati 11.000 documenti privati di Hemingway alla Biblioteca Presidenziale JFK degli USA, per una loro successiva digitalizzazione.
Visite a piedi del centro storico dell’Havana (dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1982), che con i sui 5 km quadrati è il centro coloniale più vasto dell’America Latina.
Cuore della vita politica dell’Avana per gran parte del ‘800, la Plaza de Armas vanta interessanti esempi di architettura coloniale; oggi molti di questi edifici storici ospitano musei, fra i quali spicca il Museo da la Ciudad. Il solido ma raffinato Palacio de Los Capitanes Generales sul lato ovest della piazza (quello con pavimentazione in legno) fu sede del governo spagnolo dal 1791 anno della sua inaugurazione, alla fine della guerra ispano-americana, nel 1898, e attualmente ospita l’interessante e il citato Museo de la Ciudad, che è un’efficace testimonianza del patrimonio coloniale della capitale e celebra al tempo stesso il palazzo originale. Ci sono esposti alcuni esemplari di carrozze d’epoca, un fantastico carro dei pompieri del ’800 e un plastico particolarmente dettagliato di uno zuccherificio e di una ferrovia di quello stesso secolo. Diverse sale al primo piano sono state restaurate e restituite al loro originario splendore; una di queste è il magnifico Salòn de Los Espejos (sala degli specchi), che esibisce stupendi specchi dorati, elaborati candelieri e tre enormi lampadari di cristallo. Ci sono poi il Salòn Verde con il mobilio dorato e le preziose porcellane ed il sontuoso Salòn del Trono dalle pareti tappezzate di raso rosso scuro, riservato in teoria, alle visite dei sovrani (in realtà, durante il periodo coloniale, nessun monarca spagnolo si è mai recato in visita a cuba). Una visita interessante è all’Hotel Ambos Mundos, elegante artistico albergo degli anni Venti dove soggiornò Ernest Hemingway per una decina di anni a partire dal 1932. L’albergo, sottoposto a un attento restauro negli anni Novanta, vanta un giardino pensile con uno dei caffè più belli del centro storico, ideale per bere qualcosa e aperto anche a chi non è ospite dell’hotel (approfittare di questa occasione reputo che sia quasi d’obbligo, quindi un breve relax per sorseggiare una bibita, un cuba libre o un semplice caffè, aiuterà ogni partecipante al viaggio a proseguire le visite con uno spirito più attento). Se si prende l’ascensore originale con la gabbia di metallo degli anni venti per salire al caffè si può fare una sosta intermedia al quinto piano, dove si può visitare la camera di Hemingway, la n° 511, che conserva l’arredamento originario e persino la macchina da scrivere dello scrittore con la quale pare abbia iniziato la stesura del romanzo per chi suona la campana reso celebre anche dal film americano del 1943 con Gary Cooper e Ingrid Bergman.
Si prosegue verso il Parque Central: fiancheggiato da alcuni tra gli alberi più prestigiosi della città vecchia e in gran parte avvolto nell’ombra, questo parco si sviluppa tra il quartiere della Havana vieja e quello di centro Havana e dista pochi metri da uno dei principali monumenti dell’Avana: il Capitolio Nacional, una colossale struttura che assomiglia straordinariamente al campidoglio di Washington e la sua cupola a quella di S. Pietro a Roma, e la sua facciata, imponente e scandita da colonne, domina altera e gloriosa il panorama circostante della zona del parco centrale. Dal punto di vista architettonico, si tratta certamente dell’edificio più complesso e articolato di cuba: è sufficiente visitare il grandioso interno, in cui lo stile neoclassico della facciata è sostituito da un turbinio di particolari curiosi e dal lussuoso arredamento delle sale.
Il Capitolio fu inaugurato nel 1929, con una cerimonia accompagnata da grandiosi festeggiamenti, e in passato è stato sede per trenta anni del parlamento cubano. La sola dimensione del magnifico, maestoso salone d’ingresso, detto Salòn De Los Pasos Perdidos (“sala dei passi perduti”), lascia un’impressione indelebile, ma attualmente la principale attrazione per il visitatore sono le due splendide aule parlamentari riccamente ornate, sede della camera dei rappresentanti e del senato prima della rivoluzione, con le loro decorazioni mozzafiato in oro e bronzo in stile rococò. Ma il monumento che colpisce di più è il Gran Teatro: un’esplosione di balconi e balaustre, cornicioni scolpiti, colonne e statue nelle pose tipiche dell’antichità classica. Il complesso del teatro si compone di due parti: l’edificio del teatro ottocentesco e l’ex centro Gallego, costruito intorno al teatro nel 1915. Termineremo le visite dell’Avana con la parte moderna della città e la collina universitaria.
Visita panoramica al Castillo de Los Tres Reyes Magos del Morro, detto più comunemente EL MORRO. Questo imponente castello corona le scogliere rocciose su un angolo del promontorio nel versante orientale della baia. Fu costruito tra il 1589 e il 1630 con l’intento di creare una base di artiglieria incrociata con il Castillo de San Salvador De la Punta, situato sul lato opposto della baia, ma non fu in grado di respingere l’invasione degli inglesi che, nel 1762, occuparono la città mantenendone il controllo per sei mesi.
Intorno al castello aleggia un’atmosfera strana, di luogo abbandonato da poco tempo. I bui alloggiamenti per i soldati e le polveriere sono vuoti ma in quasi perfetto stato di conservazione, mentre la semplice disposizione e gli spazi tranquilli e sgombri della fortezza si prestano ad essere esplorati secondo il proprio passo. Di particolare fascino sono i larghi bastioni pieni di cannoni arrugginiti, dai quali si ammirano splendide vedute da ogni lato; nelle bertesche moresche circolari disposte agli angoli si potrebbe tranquillamente trascorrere una ora a osservare la baia. Nel centro storico della città, cioè nella Havana Vieja, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1982, si visita la Plaza de Armas, la più antica e animata delle piazze, fu il primo nucleo da cui, nella seconda metà del ’500, si andò formando la città, e da allora domina la vita del quartiere. La piazza si sviluppa intorno a un bel giardino centrale ombreggiato e, nelle ore di punta, si riempie di turisti attirati dalla musica dal vivo del ristorante la mina, che occupa l’angolo della piazza. Le tre vie lastricate a mattoni e l’unica via con pavimento in legno che costituiscono il bordo esterno della piazza sono occupate tutti i giorni (eccetto il lunedì) dal più grande e migliore mercatino di libri usati dell’avana. Bancarelle e scaffali sono colmi di volumi logori, di scatoloni zeppi di libri di propaganda politica, dai discorsi di Fidel Castro ai saggi di Che Guevara, ma si trovano anche libri da collezione di letteratura pre-rivoluzionaria e persino qualche volume di epoca coloniale.
Al termine, trasferimento in aeroporto e operazioni di imbarco volo di rientro in Italia, via Madrid, pasti e pernottamento a bordo
12° giorno: ITALIA 02.05
Arrivo in Italia e fine dei servizi.
La quota comprende:
- Volo di linea via Madrid a.r franchigia bagaglio in stiva 1 bagaglio da 23 kg ciascuno + 1 bagaglio a mano da 10 kg
- Tutti i trasferimenti con bus privato con autista e guida in lingua italiana per tutta la durata del tour
- Visite e ingressi previsti in programma
- Assistenza di ns. personale in partenza da Roma e a Cuba;
- Trattamento come da programma.
- Assicurazione medico bagaglio (massimale medico 10.000,00 bagaglio 1500,00) ED ANNULLAMENTO, COVID INCLUSO
- Guida su Cuba e kit da viaggio
- ACCOMPAGNATORE CULTURALE DA ROMA DEI VIAGGI DI GIORGIO
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali pari a 313,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti)
- Visto turistico cubano pari a euro 35,00
- Mance da versare giorno di partenza euro 40,00
- Extra di carattere personale
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”.
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Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Volo di linea via Madrid a.r franchigia bagaglio in stiva 1 bagaglio da 23 kg ciascuno + 1 bagaglio a mano da 10 kg
- Tutti i trasferimenti con bus privato con autista e guida in lingua italiana per tutta la durata del tour
- Visite e ingressi previsti in programma
- Assistenza di ns. personale in partenza da Roma e a Cuba;
- Trattamento come da programma.
- Assicurazione medico bagaglio (massimale medico 10.000,00 bagaglio 1500,00) ED ANNULLAMENTO, COVID INCLUSO
- Guida su Cuba e kit da viaggio
- ACCOMPAGNATORE CULTURALE DA ROMA DEI VIAGGI DI GIORGIO
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali pari a 313,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti)
- Visto turistico cubano pari a euro 35,00
- Mance da versare giorno di partenza euro 40,00
- Extra di carattere personale
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”.
NOTIZIE UTILI:
Documenti necessari: Passaporto valido minimo 2 mesi dopo la partenza da Cuba e la Carta Turistica (tarjeta del turista), Visto che forniremo noi.
Vaccinazioni: Non sono richieste vaccinazioni.
Clima: Cuba ha un clima tropicale caldo e soleggiato con una temperatura media annua di 24°C; nei mesi invernali in particolare a gennaio/febbraio, le temperature possono scendere a 15°C e le minime durante la notte sono ancora più basse. Ciò accade nella stagione secca, che va da novembre ad aprile. Chi va a Cuba nel periodo estivo, ossia tra maggio e ottobre in corrispondenza della stagione delle piogge, sappia che potrebbe piovere nell’arco delle due settimane; ma le piogge, anche se battenti, in genere non durano a lungo e lasciano ben presto il posto alle schiarite. La parte orientale dell’isola in questo periodo dell’anno è tendenzialmente più calda e più umida, e anche nella zona di Trinidad e Sancti Spiritus le temperature salgono al di sopra della media nazionale. Ma questo vostro tour si svolge entro fine aprile, quindi il tempo dovrebbe essere clemente e più stabile perché si tratta del passaggio tra la stagione secca a quella delle piogge.
Abbigliamento: Estivo, decisamente informale e comodo, con abiti leggeri possibilment di fibre naturali (cotone, lino, viscosa) e qualche capo un po’ più caldo per le sere all’aperto. E’ consigliabile non portare abiti costosi, di lusso e griffati né, tanto meno, esibire gioielli e troppo oro, per non offendere la suscettibilità della gente locale – è bene tener presente che il Paese è tendenzialmente povero e molte persone vivono nell’indigenza. A proposito di scarpe, si consigliano pratiche e confortevoli. Un cappello per ripararvi dal sole è sempre utile (magari lo potete acquistare anche in loco), così come occhiali da sole, burro cacao, creme protettive. Ricordatevi che gli oggetti di metallo (forbicine, lime per unghie, pinzette, tubetti di dentifricio, batterie, fiammiferi, bottigliette con liquidi, temperini e qualsiasi oggetto metallico a punta vanno tassativamente messi nel bagaglio da spedire, altrimenti si rischia il sequestro e si fa perdere tempo ai compagni di viaggio.
Medicinali:
Quelli di uso personale ed inoltre: Aspirina, Disinfettanti intestinali ( Bactrim o Bimixin) Antidiarroici (tipo Dissenten), Antinfluenzali, Fazzolettini umidificati con soluzioni analcoliche, Fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), Cerotti di vari formati, Sali minerali integratori (Polase o Enervit), utili sono anche i flaconcini di Enterogermina che aiutano a rivitalizzare la flora intestinale
Fuso orario:
Rispetto all’Italia, L’Avana è – 5 ore da ottobre ad aprile, e – 6 ore nel periodo estivo, da maggio a settembre in cui è in vigore l’ora legale.
Corrente elettrica:
E’ erogata normalmente a 110 V e 60 Hz ma è bene controllare perché in certi alberghi è a 220 V. Adattatori e trasformatori sono impossibili da trovare a Cuba, quindi chi ha bisogno di utilizzare PC portatili, carica batterie e asciugacapelli, dovrà portarli con se dall’Italia. Le prese sono adatte alle spine americane, quelle con due lamelle piatte orizzontali od oblique (bipolari a spina piatta).
Valuta:
A Cuba esistono due tipi di valuta: il peso cubano (CUP) e il peso convertibile (CUC). La stragrande maggioranza degli stranieri usa i CUC, suddivisi in centavos e, come i pesos cubani, privi di qualsiasi valore e irreperibili fuori Cuba. I colori e le immagini dei pesos convertibili sono diversi da quelli dei pesos ordinari e riportano a chiare lettere la dicitura “pesos convertibles”. Sono in circolazione banconote da 100, 50, 20, 10, 5, 3 e 1$CUC e monete da $1CUC, 50, 25, 10 e 5 centavos. Ovunque ci si trovi, conviene sempre avere un po’di contanti; portandovi del denaro (ma non dollari) eviterete la commissione del 10% applicata su tutte le transazioni e prelievi effettuati con carte di credito. Le Carte di Credito maggiormente accettate sono la Visa e la MasterCard mentre l’American Express e la Diners Club sono generalmente inutilizzabili.
Lingua:
La lingua ufficiale è lo spagnolo ma, nelle principali località turistiche sono diffuse anche l’inglese e l’italiano.
Mance:
Se non avete l’abitudine di lasciare mance, a Cuba imparerete presto a farlo. I complessini ambulanti di son (musica popolare cubana), le signore all’ingresso delle toilette, i camerieri dei ristoranti (anche quelli negli alberghi), le guide turistiche….lavorano innanzi tutto per farsi lasciare mance i valuta pregiata. Ricordarsi di lasciare la mancia è molto importante a Cuba. In un paese dove può capitare che un medico trovi più conveniente fare il cameriere, e dove i camerieri cercano di arrotondare facendo i cantanti a beneficio dei turisti che sorseggiano un mojito (vedi Nota Integrativa n° (1) o mentre assaggiano svogliatamente il loro piatto di moros y cristianos (riso e fagioli), un paio di pesos convertibili lasciati sotto il cestino del pane alla fine del pasto possono davvero fare la differenza nel bilancio settimanale di una persona. E’importante tener presente che la maggior parte di questa gente viene pagata in moneda nacional (pesos), e che i loro salari arrivano appena all’equivalente di 10-25 dollari al mese. Riuscire a procurarsi un po’di valuta pregiata è quindi indispensabile per sbarcare il lunario. Le mance nel vostro caso per autisti, guida facchini ecc.ecc. saranno versate alla partenza da Roma come indicato in programma.
Telefono:
Prima di partire in viaggio, contattate il vostro Operatore o Compagnia Telefonica (Tim – Infostrada – wind3 – Vodafone – Tele 2 – Fastweb) e chiedete se il vostro cellulare è abilitato a chiamare da Cuba, a spedire e ricevere sms e se può ricevere telefonate dall’Italia o da altri Paesi e chiedete inoltre le tariffe a minuto di conversazione e per l’invio di sms. Eviterete così amare sorprese in bolletta (tutti gli operatori telefonici fanno i furbi e non regalano assolutamente nulla, chiedete quindi sempre al vostro operatore la Fattura con i dettagli chiamate perché, si è verificato che sono stati duplicati importi, soprattutto quelli più consistenti, per chiamate internazionali). E’ probabile che costi meno telefonare all’estero da Cuba con il proprio cellulare che da un telefono pubblico. Evitare di chiamare dal centralino degli alberghi perché sono sempre molto cari e, con il sistema di registrazione elettronica, anche una telefonata non andata a buon fine, cioè non avete parlato, vi viene addebitata. Per chiamare Cuba dall’Italia si deve comporre lo 0053 seguito dal prefisso della località e dal numero telefonico desiderato. Viceversa per chiamare l’Italia da Cuba, comporre il prefisso 0039 più il numero telefonico desiderato.
Cucina:
A Cuba la cucina non è appetitosa come in altre isole caraibiche, tuttavia spesso si possono gustare pietanze semplici e ben cucinate. I cibi non sono particolarmente speziati, anzi, in generale i cubani non amano i piatti piccanti. Indipendentemente da dove si mangia, che sia ristorante o a casa di amici, scoprirete presto che la cucina cubana propone una varietà molto limitata. La dieta tipica cubana è a base di pollo o maiale serviti con riso e fagioli, piatto noto con il nome di comida criolla. Ci sono un paio di specialità nazionali che vale la pena assaggiare: la ropa vieja, un appetitoso stufato di carne (di agnello o manzo) preparato a fuoco lento con peperoni verdi, pomodori, cipolle e aglio. Una prelibatezza senza pari è il lechòn (maialino da latte, che di solito è lasciato a marinare con aglio, cipolla ed erbe prima di essere cotto allo spiedo o arrostito in forno. Comunque negli alberghi a 5* e 4* c’è sempre anche cucina internazionale. Un accenno alle bevande. Chi ama il ron o rum si troverà bene a Cuba: la bevanda nazionale è presente dovunque ed è generalmente la meno cara tra quelle disponibili. A parte il rum, tra le bevande più note di Cuba ci sono i cocktail, compreso l’onnipresente cuba libre. A base di rum bianco, Coca Cola e uno schizzo di lime, è secondo, in termini di popolarità, solo al mojito (vedere nota integrativa n° (1). La birra chiara (cerveza) abbonda a Cuba e ci sono alcune marche nazionali ottime, in particolare la Cristal e la Bucanero.
Acquisti:
Sigari, rum, arte e oggetti di artigianato sono quanto vale la pena di acquistare a Cuba e, benchè l’assortimento sia in costante crescita, la qualità e la scelta sono ancora scadenti. Verso la fine degli anni Novanta sono apparsi i primi centri commerciali moderni, concentrati perlopiù all’Avana, ma al di fuori di questi e dei grandi alberghi di lusso, non ci sono la convenienza e la scelta che i turisti si aspettano. Quasi tutti i negozi più riforniti richiedono il pagamento in pesos convertibili, ma avere una riserva di pesos nazionali in tasca consente di fare gli acquisti più convenienti. Ma parliamo un po’dell’articolo cubano più noto e apprezzato nel mondo intero: il sigaro. Con uno dei migliori tipi di tabacco al mondo, disponibile a un prezzo dimezzato rispetto all’estero, è impensabile non comperare (per sé o per amici fumatori) almeno degli habanos (il nome con cui si designano i sigari cubani). Ma bisogna fare attenzione prima di acquistare una confezione di sigari perché, sul mercato cubano, esistono anche ottime contraffazioni. Allora ci sono tre prove, o meglio tre elementi identificativi che permettono di essere sicuri che l’acquisto è buono:
1) Le scatole originali devono essere sigillate da tre etichette: una che somiglia a una banconota sulla parte anteriore, una più piccola, con la scritta Habanos, nell’angolo e un adesivo olografico,
2) Sul fondo della scatola deve essere impressa la scritta Habanos SA, Hecho en Cuba e Totalmente a mano,
3) Alla base della scatola deve esserci un timbro a inchiostro con il codice della fabbrica e la data di fabbricazione.
NOTE INTEGRATIVE AL TESTO:
(1) - Il mojito è una bevanda a base di yerbabuena (menta piperita) o/e di menta, rum chiaro, zucchero di canna bianco, lime (o/e limone), soda o/e acqua minerale frizzante con tanto ghiaccio, perché va servito freddissimo. Ha un gusto decisamente stuzzicante dovuto alla combinazione della freschezza della menta e del lime e al gusto molto forte, ma morbido, del rum. Se qualcuno di voi desidera cimentarsi nella sua preparazione, eccovi la formula dei dosaggi : 1 bicchierino di rum chiaro (pari a 4 cucchiai grandi), il succo di mezzo limone (o lime), una cucchiaiata di zucchero di canna (diluito con il succo di limone), 3 o 4 rametti di menta (a foglia larga – si spremono i gambi ma le foglie devono rimanere integre), soda (oppure acqua minerale frizzante) e…. alla vostra salute e di chi è con voi ! Eccovi un cocktail fresco e stimolante, adatto nelle giornate estive quando la calura imperversa.
Personaggi:
Chi visita Cuba si chiede inevitabilmente, se non lo sa già, chi sia Josè Martì. Infatti in tutte le città grandi e piccole c’è almeno un busto o una statua che ritrae questo personaggio, in genere al centro della piazza principale. Josè Julian Martì y Pérez nacque da genitori spagnoli il 28 gennaio 1853: Quest’ometto dai caratteristici baffi folti e dall’abito e farfallino nero fu colui che meglio rappresentò il desiderio di autogoverno dei cubani e la lotta per la giustizia e l’indipendenza (soprattutto dalla longa manus degli Stati Uniti), non solo a Cuba ma in tutta l’America latina. Ancora studente s’impegnò personalmente nella lotta per l’indipendenza dalla Spagna colonizzatrice. A causa dei suoi editoriali polemici – aveva fondato nel 1869 il suo primo giorno le Patria libre, in cui contestava il dominio spagnolo su Cuba – fu ben presto considerato un dissidente e arrestato. Fu così che, a soli 16 anni, Martì fu condannato a 6 anni di lavori forzati, condanna che fu poi commutata in esilio sull’Isla de la Juventud (cui Robert Louis Stevenson s’ispirò per la stesura del suo romanzo “L’Isola del Tesoro”) e poi nell’espatrio in Spagna. In Spagna, la sua patria, studiò legge e filosofia continuando così ad affinare le proprie abilità letterarie e a comporre versi. Una delle sue poesie diventò il testo ufficiale di quello che è divenuto un inno cubano, la celebre canzone Guantanamera. Nel 1875 si ricongiunse con la sua famiglia che nel frattempo si era trasferita in Messico, ma quest’uomo non riusciva a mettere radici e, ovunque si trovasse e, non smetteva di darsi da fare per l’indipendenza di Cuba e per la giustizia sociale in tutta l’America Latina. Nel 1881 si trasferì a New York dove visse quasi dieci anni; dopo un iniziale trasporto verso quel paese che riteneva permeato di autentico spirito di libertà e democrazia, Martì cominciò a nutrire sospetti sempre più forti nei confronti degli Stati Uniti e a vedere in loro una minaccia all’indipendenza di tutta l’America Latina. Dopo aver fondato il Partito rivoluzionario cubano nel 1892, s’impegnò nella raccolta di fondi, nell’addestramento militare, nella creazione di un arsenale di guerra e nella progettazione di una campagna militare volta alla sconfitta degli spagnoli. Nell’aprile del 1895, insieme con il generale dell’esercito rivoluzionario Màximo Gòmez e con altri quattro rivoluzionari, giunse in territorio cubano ritirandosi poi sulle montagne della Sierra Maestra, dove fu poi raggiunto da centinaia di ribelli. Il 19 maggio 1895 Martì entrò per la prima volta in battaglia e fu ucciso quasi subito. Forse l’eredità più grande lasciata da Josè Martì è costituita dalla stima e dall’ammirazione di cui gode presso i cubani su entrambe le sponde dello Stretto della Florida, i quali vedono rispecchiata nei suoi ideali la propria visione di una Cuba libera e nella sua dedizione alla causa una costante fonte
d’ispirazione. Fulgencio Batista y Zaldìvar (1901-1973) è stato un politico cubano. Fu presidente de facto di Cuba dal 1933 al 1940, presidente ufficiale del Paese dal 1940 al 1944 e nuovamente dal 1954 al 1959. Fu rovesciato da Fidel Castro che, di lì a poco, avrebbe instaurato un regime di tipo comunista. Batista nacque a Banes (un comune a nord di Santiago de Cuba) da genitori benestanti. Veniva considerato un sanguemisto, avendo origini africane e spagnole, oltre che amerindie e filippine. A quanto risulta, è stato il primo leader cubano d’origine non esclusivamente europea. Nell’ottobre del 1940, Batista, a soli 39 anni, venne eletto Presidente, ma non riuscì, stante il limite costituzionale, a ripresentarsi per un secondo mandato e alle elezioni del 1944, venne eletto il suo maggior avversario, Grau. Batista lasciò Cuba rifugiandosi in Florida e potè ritornare al potere, con un colpo di stato, solo il 10 marzo 1952. Il nuovo governo fu subito riconosciuto dagli Stati Uniti; la stessa popolazione, nella speranza che Batista desse all’isola più stabilità e facesse cessare corruzione e violenze, appoggiò il golpe. Batista stabilì un ferreo controllo su sindacati ed esercito, reprimendo ogni opposizione. Gli investimenti americani ed il fiorire del turismo diedero, in effetti, una prosperità che Cuba non aveva mai conosciuto, ma la crisi economica degli anni cinquanta, la corruzione di Batista ed i rapporti che il dittatore intratteneva con la mafia fecero crescere l’opposizione al regime, soprattutto tra gli strati più poveri della popolazione, tra i favorevoli ad una democrazia liberale, che consideravano la sua dittatura illegale e tra i pensatori marxisti della classe media. Tra gli oppositori vi era Fidel Castro, un giovane avvocato proveniente da una famiglia agiata. Batista era stato rieletto Presidente nel 1954 ma, nell’aprile del 1958 uno sciopero generale contro il governo del dittatore fallì clamorosamente. Nonostante ciò, il regime aveva i giorni contati, minato dalla corruzione, dalla stanchezza dei militari, dall’impopolarità del dittatore, dalla sfiducia degli americani nei suoi confronti tanto che, agli inizi del 1958, decisero di sospendere le forniture d’armi al suo esercito. Il 1° gennaio 1959, Batista, dopo aver festeggiato l’anno nuovo, fuggì nella Repubblica Dominicana e le forze di Castro presero l’Avana. Batista non tornerà più a Cuba. Si rifugiò prima in Portogallo e, dopo l’abdicazione di Antonio Salazar, nella Spagna di Francisco Franco, dove morì il 6 agosto 1973 nei pressi di Marbella. Fidel Alejandro Castro Ruz nasce a Biràn (un comune al confine della Provincia di Santiago de Cuba) il 13 agosto 1926 è un rivoluzionario e politico cubano. E’ stato Primo Ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 all’abolizione della carica avvenuta il 2 dicembre 1976 ed è stato, dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei Ministri. Castro è stato uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista e, dopo il fallito sbarco nella Baia dei Porci da parte di alcuni esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d’America, ha instaurato un regime autoritario di stampo socialista caratterizzato dall’assenza di elezioni pluripartitiche. Castro è una figura controversa: i detrattori lo considerano un nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo considerano un liberatore dall’imperialismo e sottolineano i progressi sociali che egli ha promosso a Cuba. E’ noto anche con l’appellativo di Lìder maximo, pare attribuitogli quando (il 2 dicembre 1961) dichiarò che Cuba avrebbe adottato il Comunismo in seguito allo Sbarco della Baia dei Porci a sud della Avana, un fallito tentativo di rovesciare il regime cubano: nel corso degli anni Castro ha rafforzato la popolarità di quest’appellativo. Secondo i suoi sostenitori la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo grazie al sostegno delle masse dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell’utilizzo di metodi coercitivi e repressivi. Castro organizzò, il 26 luglio 1953, un disastroso assalto armato alla caserma della Moncada. Più di ottanta tra gli assalitori vennero uccisi, Castro fu fatto prigioniero, processato e condannato a quindici anni di prigione ma poi, su pressione dei Gesuiti, Batista decise di liberare Castro nel maggio 1955. Fidel si recò quindi in esilio, prima negli Stati Uniti e poi in Messico, dove progettò nuovi tentativi rivoluzionari. Infatti un anno dopo, Castro ritornò in patria clandestinamente con diversi altri esiliati e la prima azione del gruppo, chiamato il Movimento del 26 di luglio, si svolse nella provincia di Oriente. Solo dodici degli ottanta uomini, tra cui Ernesto “Che” Guevara, sopravvissero alla ritirata sulle montagne della Sierra Maestra, e da lì iniziarono la guerriglia contro il governo di Batista. Il gruppo di guerriglieri crebbe fino a superare gli 800 uomini. Il 24 maggio 1958, Batista lanciò una pesante offensiva contro i castristi sulla Sierra Madre (10.000 militari contro poco più di 300 guerriglieri). Nonostante lo svantaggio numerico, le forze di Castro misero a segno una serie di vittorie, aiutate anche dalla massiccia diserzione e dalle rese all’interno dell’esercito di Batista. Il capodanno del 1959 Batista lasciò il paese, le forze di Castro entrarono a l’Avana e l’8 gennaio dello stesso anno Fidel Castro assunse il ruolo di Comandante in Capo delle Forze Armate. Nel 1979 Castro fu nominato 17/21 il ruolo di Comandante in Capo delle Forze Armate. Nel 1979 Castro fu nominato Presidente della Repubblica e, inizialmente gli USA furono rapidi riconoscere il nuovo governo, ma gli attriti con gli Stati Uniti si svilupparono b
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